A maggio ride l’anima. Si librano
libere per l’azzurro aureo le rondini.
Lampi di sogno il sole,
ali d’una vertigine,
musica senza età. Nell’incantesimo
ignoto ogni germoglio si rigenera.
Assorto il cuore ascolta
muta la nenia solita.
A maggio tutto sa d’eterei palpiti,
malinconie in cui perdersi nell’attimo
mistico di una festa
antica sempre vivida.
Nel mese in cui fioriscono le rose tutto sa di buono, tutto sa di vero. Più che altro, più di tutto, è una condizione dell’anima, un nascere e un rinascere continuamente nell’eterna ciclicità del tempo. Un azzurro permea ogni singolo angolo del mondo, in un’infinita festa, la festa della vita. anche il sole si riversa sul mondo a liquide cascate, un profumo dolce di sogno. Ci si sente come presi per mano, come quando si era bimbi. È un tepore antico, eppure sempre nuovo. Se ne ha bisogno, come se qualcuno voltasse le pagine della nostra memoria a cercare ciò che già fummo e che quindi saremo. In fondo, guardare avanti è un modo diverso di specchiarsi nel passato.
Nel mese in cui profumano le rose, sul finire dei giorni, tra una fine e un inizio, compie gli anni la mia mamma. È festa di colori, come se tutto fosse reso da un’ebrezza incontenibile. Siamo qui e siamo altrove, sulla retta che ci ha condotto a questo punto. Ogni volta si sfoglia un vecchio album di fotografie, immagini sbiadite di chi vorremmo ancora essere. Ma è la festa della mamma, della mia mamma. Per questo il sole brilla tra le case, sulle cose. I giardini brulicano di colori odorosi, aperti alla luce, alla vitale energia di cui sono intrisi. Me ne stupisco e mi stupisco di stupirmene ogni volta.
Nel mese della festa della mia mamma le rondini hanno già fatto ritorno, brillano in alto, punti luminosi di una libertà che forse non avremo mai o non avremo mai così. Lassù, in alto, dove tutto è possibile, sulle ali del vento e della musica. È tutto un germogliare di verde, di speranza senza fine. forse è questa la festa che tanto mi alberga nel core e che tanto aspetto ogni anno, tutto l’anno. Domani sarà già un’altra cosa, sarà già un altro mese. Attenderemo di percorrere di nuovo il cerchio che ci separa da questo giorno, in attesa di cantare di un nuovo germoglio di vita.
© Federico Cinti
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bella e dolce…apprezzatissima
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Mi fanno molto piacere le tue parole. e poi, come si dice, ma non per frase fatta, la mamma è sempre la mamma!
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fidati, non è una frase fatta. Mi manca ogni giorno….
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Ci credo! anche mio padre mi manca tanto ,nonostante siano passati molti anni…
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è così….😍
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Certo…
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Poesia molto bella e commento poetico 🎀
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Grazie di cuore, carissima Luisa! Anche la mia mamma si è commossa…
Un abbraccione!
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Un abbraccio a voi 🤗🤗🤗
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Grazie di cuore…
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😍
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Sempre troppo buona…
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Questo post mi ha scaldato il cuore, complimenti amico mio! 🙂
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Grazie di cuore, carissimo!
Eh, certe corde credo possano muoverle solo i genitori e le mamme in particolare! Pensa a Pascoli, tanto per citare un gigante…
a ogni modo, sono lieto che ti siano piaciuti questi miei versi.
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Anche se non vale nulla rispetto al tuo, anch’io ho appena pubblicato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂
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Vado a vedere subito, anche se dubito che non valga alcunché! Anzi, sono assolutamente persuaso del contrario…
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